Da oggi sono nuovamente visitabili 50 mila metri quadrati di scavi nelle Regio V e IX, dove è possibile ammirare il piccolo Lupanare con i suoi affreschi erotici, la casa di Obellio Firmo e quella di Marco Lucrezio Frontone, ricca di raffinati affreschi. Al termine dei lavori di messa in sicurezza previsti dal Grande Progetto Pompei, sono finalmente percorribili nuovi itinerari di visita: una tappa da non perdere è sicuramente la domus di Obellio Firmo, nella Regio IX, che non era abitata al momento dell’eruzione del Vesuvio a causa della morte del proprietario, avvenuta prima del 79 d.c. Il nome di Firmio è dipinto sulle pareti esterne in una serie di iscrizioni elettorali.
Gli straordinari affreschi della domus di Frontone
Nella Regio V si trova invece la domus di Marco Lucrezio Frontone, che durante l’eruzione era in via di restauro. Frontone era un noto uomo politico ed esponente di una famiglia romana molto in vista, giunta a Pompei in età augustea, tra il I secolo a.c. e il I secolo d.c. Visto il prestigio di cui godeva, la sua abitazione è dotata di pitture parietali di eccezionale bellezza e di grande valore artistico, raffiguranti scene di paesaggi, di giardino e di animali. In una delle stanze sono stati rinvenuti gli scheletri di cinque adulti e tre bambini schiacciati dal crollo del tetto durante l’eruzione.
Il 2016 è stato un anno molto proficuo per la zona archeologica di Pompei: accanto al boom di visitatori, che sale a quota 3,2 milioni, si è registrato anche il record di riaperture in un solo anno.
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Source: grande napoli